Estremo ma sicuro
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Una teoria abbastanza comune per spiegare la grande diffusione del Bdsm dopo il 1980 sostiene che si tratti di una moda buona per contrastare l'Aids - soprattutto nel mondo gay - con un'alternativa piu sicura al sesso tradizionale. In effetti scambiarsi fluidi potenzialmente infetti non e certo l'attivita base dell'erotismo estremo; gli appassionati sono in genere bene informati sui rischi legati alle malattie sessualmente trasmissibili e su come limitarli. Cio nonostante sarebbe quanto meno ottimistico pensare che il Bdsm (come del resto ogni altra attivita sessuale) possa essere privo di pericoli di questo genere, e sarebbe criminale non prenderli in considerazione almeno brevemente.
Le malattie trasmesse per via sessuale, o "malattie veneree", esistono da sempre e non hanno mai smesso di accompagnare la ricerca del piacere. All'inizio del XV secolo la sifilide aveva per esempio invaso l'intero mondo civilizzato, decimandone la popolazione. Si stima inoltre che nei paesi toccati dalle due Guerre Mondiali e dalla Guerra di Corea addirittura un ventesimo dei ricoveri e delle morti nel periodo anche immediatamente successivo fosse legato a infezioni di origine sessuale. In prospettiva storica persino lo spettro dell'Aids, per quanto terribile, appare tristemente normale.
La vera differenza con il passato e che oggi esistono cure per la maggior parte delle infezioni, ma soprattutto un'informazione infinitamente migliore su di esse e la loro prevenzione. In altre parole l'ignoranza non e piu una scusa: escludendo il Terzo Mondo, l'unica vera causa di contagio oggi e la stupidita.
Nel XXI secolo non sapere quali sono le malattie sessualmente trasmissibili, come evitarle e come curarle e semplicemente inaccettabile. Il fatto che ancora oggi in Italia vengano registrati ogni giorno dieci nuovi casi di sieropositivita Hiv e a dir poco agghiacciante, ma peggio ancora lo sono il silenzio e la mancanza di informazione sulla epidemia di epatiti - almeno dieci volte piu diffuse - e altre malattie veneree.
Prendere coscienza di queste realta non permette "solo" di proteggere la propria salute e quella del partner, ma anche di evitare allarmismi e panico immotivato. Ormai persino killer atroci come la sifilide possono essere sgominati con terapie banalissime: le ultime patologie croniche rimasta sono la "supergonorrea" resistente agli antibiotici e l'Aids, che si puo comunque tenere in scacco molto a lungo in attesa di una cura che sembra sempre piu vicina.
In due parole
Sulle malattie a trasmissione sessuale ci sarebbe da dire molto, ma non e questa la sede piu adatta per farlo. Ecco tuttavia un riassunto delle informazioni piu utili:
• Anche se si sente parlare soprattutto di Aids (sindrome dovuta all'infezione da Hiv) ci sono molte altre malattie a trasmissione sessuale. Avere molti partner, un organismo debole o una cattiva igiene aumenta il rischio di contrarle, ma tutti dovrebbero considerarsi a rischio di contagio.
• La maggior parte delle malattie si manifesta con infiammazioni o ulcere genitali, dolore a urinare, secrezioni anormali, febbre e debolezza. Ci sono tuttavia diverse infezioni che pur essendo gravi sono prive di sintomi immediatamente riconoscibili, e altre ancora trasmesse da portatori sani.
• Il contagio avviene per contatto diretto con un'area infetta oppure con sperma e secrezioni vaginali. Alcune malattie si trasmettono solo con lo scambio di sangue, che puo tuttavia avvenire con relativa facilita anche senza accorgersene (tagli microscopici, lesioni gengivali, ecc.).
• Nella maggior parte dei casi per prevenire il contagio e sufficiente usare il preservativo durante i rapporti sessuali, evitare scambi di fluidi e curare la propria igiene intima.
• Tutte le malattie a trasmissione sessuale possono essere curate o per lo meno tenute sotto controllo, ma richiedono una diagnosi corretta e il piu precoce possibile. Per le forme piu leggere di epatite esiste un vaccino combinato.
• Il modo migliore per informarsi sulle varie forme di infezione, sulla prevenzione e la cura e rivolgersi al proprio medico o a un consultorio (gli indirizzi si possono richiedere alla Asl). Dovrebbe essere superfluo ricordarlo, ma nel mostrare interesse per la propria salute non c'e nulla di cui vergognarsi.
Nelle parole di… Biancafiamma
Di se dice: «Bianca ha trent'anni, un lavoro normale, una famiglia normale. Nessun animale che gira per casa, un fidanzato, ottimi amici. Bianca ha una casa work in progress, scarpe da ginnastica rosa e una vera passione per i corsetti da sfoggiare in ogni occasione. Adora il cinema, la lettura, stare con le persone che ama anche senza far nulla. Biancafiamma e una parte di lei. Slave irriverente, Mistress tirocinante. Donna indiscutibilmente gaudente».
La liberta di dire no
Il sesso e i suoi piaceri non sono un dono ricevuto alla nascita, ma una conquista.
Letta tanto tempo fa, autore ignoto
La prima volta che mi sono masturbata avevo otto/nove anni e, mentre le mie dita esploravano il mondo nascosto tra le gambe, la mia testa inseguiva le prime fantasie erotiche. Nella mia prima inconsapevole fantasia ero legata e venivo minacciata e poi colpita con un archetto da violino. Da quella fantasia alle prime pratiche S/m consapevoli sono passati quasi vent'anni. Vent'anni in cui ho viaggiato dentro e fuori il mio corpo, mi sono ascoltata e scoperta.
Ho sempre avuto con il mio corpo un rapporto misto di amore e curiosita, cosi come ho sempre vissuto il sesso con allegria e serenita. Ho sperimentato, gustato, annusato tutto quello che potevo e volevo. Mi piace fare l'amore, lo considero una forma alta e privilegiata di comunicazione. Spogliarsi di tutto, non solo degli abiti, e parlare con l'altro. Parlare con gli occhi, la pelle, gli umori. In questo mio viaggio ho scoperto il sesso, ho esplorato la mia bisessualita, ho giocato e ho amato. Qualche anno fa sono arrivata al sadomaso, con un incontro e tanta naturalezza.
Non mi sono mai sentita malata o strana. Nemmeno diversa. Solo una donna che amava esplorare se stessa, seguire i propri istinti e cercare il proprio piacere in ogni forma, non solo quella meramente sessuale.
Quello che ancora oggi mi stupisce e mi spalanca gli occhi e la forza con cui il dolore centuplica le mie sensazioni e il mio piacere. Sono una masochista. Il dolore aumenta il mio piacere. Non credo, nonostante questo, che sia solo una questione fisica. Il dolore aumenta anche la mia percezione dell'altro. Il mio sentirmi posseduta, quindi voluta e per questo amata. Uno schiaffo durante un amplesso a me parla di amore e desiderio. Piegare la testa e accettare un'umiliazione a me non racconta una remissione, ma un dono.
Quante volte ho usato la parola amore. Amore e slancio, passione, complicita. E voglia di comunicare con l'altro, di ascoltarlo e soddisfarlo, di permettergli di ascoltarmi e soddisfarmi. Amore non significa solamente essere innamorati, vivere un rapporto di coppia consolidato. Amore vuole soprattutto dire rispettare l'altro e se stessi, sempre. Rispettarsi vuol dire scegliere, lasciarsi sempre uno spazio in cui si e liberi di dire: «No, grazie». Troppo spesso ho visto donne che scambiavano la liberta e l'emancipazione con l'incapacita di scegliere. Puo sembrare strano, ma alla base di un rapporto S/m, nel punto di unione della dicotomia Padrone/schiavo c'e sempre un no, quello che magari scegliamo di non dire, ma che rimane comunque una possibilita contemplata.
Per potersi donare all'altro bisogna prima di tutto appartenersi in modo totale e consapevole. Non sto parlando semplicemente di Ssc o di consapevolezza dei propri e degli altrui limiti, ma di qualcosa di piu ampio e profondo. Sto parlando di riconoscere l'altro, di riconoscere noi stessi. Di cercare, anche nel dolore, un piacere comune che travalica il momento specifico. Insomma, per dirla senza poesia e ghirigori, sto parlando di prevenzione, di precauzioni, di consapevolezza delle minime norme igieniche e sanitarie. Saper godere vuol dire prima di tutto sapersi godere la Vita, quindi non fare nulla che possa comprometterla. Banale, scontato e forse noioso, ma mai troppe volte ripetuto.
Scrivere di sesso, di amore, di sadomaso, scrivere insomma di sensazioni e piaceri e una cosa davvero frustrante. Non c'e modo di tradurre emozioni cosi piccole e, insieme, cosi esplosive. Si diventa banali e ripetitivi. Si rischia di sembrare presuntuosi oppure assolutamente incomprensibili. Io ho cercato semplicemente di raccontare e razionalizzare il mio percorso. Non credo che esista una ricetta, o un percorso guidato e ripetibile per tutti. Posso pero concludere con quello che e stato il mio primo passo: esplorare. Imparare a guardare dentro se stessi senza ipocrisie o preconcetti e cercare cio che si annida nel nostro immaginario e nel nostro vissuto. Dare un nome ai desideri e iniziare a indagarli, con il nostro ritmo, il nostro tempo e temperamento. Mai precludersi nulla, mai accettare tutto. Il resto, che sia gioco di ruolo, che sia una scelta lessicale, che sia frusta, strap-on o missionaria e solo contorno. Condimento che serve soltanto ad aumentare il sapore del piatto che abbiamo scelto di gustare!