Flogger, flagelli e gatti | Alcuni esempi di flogger
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Tutti gli strumenti visti sinora sono relativamente rigidi: amplificano il movimento iniziale e lo trasformano in un colpo forte e ben localizzato. Quando pero si vuole stimolare un'area piu ampia o ridurre l'aspetto doloroso della sessione e meglio rivolgersi a un'altra categoria di oggetti.
Il principio generale dei flogger ('fustigatori') e montare su un corto manico rigido una serie di elementi completamente flessibili detti 'lacinie' o 'code'. Il peso di queste ultime determina la qualita del tocco: le piu leggere riducono anche colpi violenti a poco piu di una carezza, mentre code piu pesanti risultano via via piu difficili da sopportare.
Alcuni esempi di flogger
Ci sono flogger di tutte le misure e materiali. I piu diffusi hanno un'impugnatura in legno lunga una ventina di centimetri, con 8-12 lacinie di pelle larghe 2,5 cm e lunghe 40. Esistono modelli con lacinie in stoffa piu o meno ruvida e altri che usano morbida pelle scamosciata, con strisce di Pvc, pelliccia, neoprene, canapa, teflon e altro, con manici elegantemente lavorati o ricavati dalle volgari impugnature dei manubri delle biciclette. Ce n'e persino uno (fragilissimo) con code intercambiabili.
I modelli che si trovano piu spesso nei sex shop montano corregge di cuoio a sezione quadrata, che usate con forza risultano decisamente dolorose ed e meglio siano rifilate per non tagliare la pelle con i loro spigoli vivi.
Un'altra operazione preparatoria molto utile e bilanciare il flogger, altrimenti il peso eccessivo delle code tende a deviare i colpi e affaticare inutilmente chi lo usa. Farlo e semplice ma richiede attenzione. Si comincia impugnando lo strumento con naturalezza e aprendo poi tutte le dita tranne pollice e indice, che rimarranno cosi chiuse ad anello attorno al manico: il punto in cui sono appoggiate le dita e quello di equilibrio ideale. Provate a tenere l'impugnatura orizzontalmente: se il flogger pende dalla parte delle lacinie queste vanno accorciate sino a ripristinare l'equilibrio.
Procedendo per piccolissimi accorciamenti su tutte le estremita trovare la lunghezza giusta non dovrebbe essere un problema. Se invece lo strumento pende dalla parte dell'impugnatura non e grave, ma sarebbe comunque meglio scartarlo e trovarne uno meglio bilanciato.
La fustigazione con i flogger
I flogger sono fra gli strumenti di fustigazione piu semplici da usare. Nonostante la loro lunghezza, la parte che deve entrare in contatto con il bersaglio e solo l'estremita delle lacinie, e cio avviene essenzialmente in due modi.
Il primo e "di striscio": tenendo il gomito leggermente piegato si fa compiere al flogger un fluido arco con un movimento ampio della spalla, in modo che il corpo del sub si trovi grossomodo a tre quarti del percorso. Il colpo procede oltre il bersaglio senza rallentare, mentre le code accarezzano piu o meno duramente cio che si incontra strada facendo. L'unica avvertenza e scegliere una traiettoria per cui la frusta, proseguendo, non centri anche il Dom. Una variante spettacolare che si impara facilmente consiste nello sfruttare l'inerzia del movimento per caricare subito un colpo in direzione opposta, disegnando un "8" orizzontale nell'aria.
La seconda tecnica e "di stoccata": il movimento del braccio e simile a quello di diritto/rovescio del tennis, con l'impugnatura del flogger parallela all'avambraccio, come se fosse un prolungamento del polso. Il colpo viene portato come se si puntasse al bersaglio per indicarlo con il manico dello strumento, con uno stop netto sul finale. I migliori risultati si ottengono prendendo bene le distanze e toccando il sub con le sole estremita delle code.
C'e poi un terzo tipo di uso sicuramente efficace ma alquanto pacchiano, che consiste nel far ruotare velocemente le lacinie con piccoli movimenti del polso, come se fossero l'elica di un aeroplano. L'unico impiego sensato di questo approccio e per sfiorare appena il bersaglio e scaldarlo, ma se si esagera non e impossibile provocare abrasioni e ustioni superficiali anche serie.
Un altro errore grave da evitare quando si impugna un flogger o un'altra frusta morbida e "arrivare lunghi" e colpire il sub con la parte centrale delle lacinie anziche con la punta. Cosi facendo le estremita proseguono la loro corsa avvolgendosi attorno al corpo con una accelerazione improvvisa e colpendo con molta piu forza del previsto - di solito in un punto poco protetto, come l'anca o le costole. Oltre a essere inutilmente dolorosi, questi avvolgimenti possono causare brutti lividi e taglietti che sono una sorta di marchio di fabbrica dei Dom novellini. Uno dei motivi che conducono a stimare male le distanze puo essere una piega nelle code, che oltre a risultare antiestetica tende a far deviare i colpi in maniera imprevedibile. Per non farne formare, tutte le fruste morbide vanno sempre riposte appese con le lacinie a penzoloni: qualsiasi armadio alto va benissimo.
Come sempre e preferibile sviluppare la sessione con calma, aumentando molto gradatamente l'intensita dei colpi. In questo modo si ottiene il doppio risultato di incrementare la circolazione - e quindi la sensibilita - nella parte colpita, e di calibrare meglio posizione e distanza dallo slave. La pelle "calda" inoltre si segna meno facilmente.
La forza con cui viene usato lo strumento influisce sul comportamento delle lacinie: un colpo lento le fa allargare, mentre aumentando la velocita del braccio queste si abbattono su aree sempre piu ridotte. Un effetto collaterale, specie con i flogger piu leggeri, e che le code tendono ad attorcigliarsi fra loro. In questi casi e sufficiente concludere il movimento in modo da raccogliere le estremita nella mano libera: facendole scorrere fra le dita fra un colpo e l'altro si elimina ogni intreccio.
Una fustigazione bene eseguita puo durare molto a lungo e produrre una sorprendente varieta di sensazioni: il segreto e tutto nel variare bersaglio, tipo e forza dei colpi con una progressione meditata, come farebbe un direttore d'orchestra alle prese con una sinfonia. Per prendersi tutto il tempo necessario e utile trovare una posizione confortevole per entrambi: chi impugna la frusta non dovrebbe avere bisogno di piegarsi in maniera innaturale, mentre chi riceve i colpi riuscira a concentrarsi meglio sulle sensazioni provate se e ben stabile - magari con il corpo abbandonato e sostenuto da un bondage ad hoc.
Quarantaquattro gatti…
Nella sterminata e confusa famiglia dei flogger si distinguono alcuni modelli particolari, che e bene conoscere se non altro per fare bella figura quando si parla con altri appassionati di erotismo estremo.
Martinet
Il martinet e protagonista indiscusso di innumerevoli romanzi erotici francesi. Si tratta di un flogger dall'impugnatura lunga 10-12 cm e dotato di 5 o 7 corregge di cuoio leggero, che viene spesso sostituito da pelle di maiale lavorata. Leggenda vuole che questo strumento sia stato inventato da un maggior Martinet dell'accademia militare di Saint Cyr per punire gli allievi indisciplinati: doveva essere proprio un cuore tenero, visto che si tratta di uno strumento piuttosto soft.
Il vero motivo della diffusione di questa frusta e comunque ben diverso. Semplicemente, per secoli al di la delle Alpi lo si e trovato in qualsiasi bottega di articoli per la casa… il terribile martinet non e altro che il battipanni tradizionale francese!
Gatto a nove code
Nonostante oggi i termini 'flogger' e 'gatto a nove code' siano pressoche intercambiabili, il vero gatto era uno strumento ben preciso, inventato tanto per cambiare in ambiente militare sui vascelli della Royal Navy inglese intorno al 1600. L'ideatore doveva essere scozzese, perche il gatto a nove code originale era solamente un economicissimo pezzo di gomena (spessa corda nautica) lungo una sessantina di centimetri. Il marinaio condannato alla fustigazione doveva addirittura fabbricarselo da se, srotolando i tre capi che formano l'intreccio principale. Poiche ciascun capo e composto a sua volta da tre cordini piu sottili, disfando in parte anche questi si ottenevano le proverbiali nove estremita della frusta - che a questo punto poteva ricordare una treccia di capelli femminili ed era pertanto nota anche come 'figlia del capitano'.
La triste fama dello strumento era dovuta a due caratteristiche: l'acqua di mare, che rendeva la gomena dura e ruvida per via del sale depositato fra le fibre, e i nodi praticati sulle lacinie, che le appesantivano abbattendosi sulla schiena come fossero stati altrettanti sassolini. La mano pesante del nostromo faceva il resto.
Chi pratica Bdsm preferisce non ridurre la schiena del partner a brandelli e quindi non usa certo affari di quel genere, cosi i gatti a nove code per uso erotico sono un po' meno micidiali. Quelli piu diffusi sono normali flogger con le lacinie in corda morbida, con o senza nodi, benche l'opinione comune e che si possa parlare di "gatto" solo quando le code sono intrecciate e quindi piu pesanti. Alcuni negozi superspecializzati vendono anche fruste che si ramificano come lo strumento della marina britannica, ma di pelle intrecciata. Anche cosi addomesticato il gatto resta comunque piu pesante dei suoi colleghi presentati in queste pagine, da riservare a chi ami veramente la fustigazione.
Flogger speciali
Ci sono tante varianti di flogger quanti sono i materiali con cui si possono realizzarne le code, e ciascuno di essi offre diverse caratteristiche sensoriali. E naturale che alcune siano piu interessanti di altre e abbiano dato origine a veri e propri "classici".
La gomma sottile - in fili o corregge - ha un fascino particolare per i molti feticisti di questo materiale, ma non solo. La forza centrifuga dei colpi allunga infatti impercettibilmente questo materiale, che quando tocca la pelle del sub e pertanto "tirato". E cosa succede quando si lascia andare un elastico teso? Ovvio: torna alla sua forma naturale… solo che la gomma aderisce alla pelle e la trascina con se dando un ulteriore, microscopico massaggio. La sensazione e spesso molto gradevole, tranne quando il flogger atterra su un'area villosa tirando i peli anziche l'epidermide.
Le fruste formate da catenelle metalliche non vengono usate per colpire, ma per sfiorare delicatamente il corpo del partner. Il contatto freddo e sensuale delle lacinie garantisce brividi a non finire - o mugolii di beatitudine se arriva a rinfrescare un'area appena resa bollente dalla fustigazione.
A proposito: c'e anche un flogger fatto apposta per scaldare (tanto) la pelle senza lasciare il minimo segno. E quello di crine di cavallo, che sembra faccia solo il solletico - e infatti usato piano lo fa - ma se maneggiato con forza fa sentire il sub come se lo stessero rosolando su una fiamma viva. Dosando bene l'intensita dei colpi si puo alternare fra quest'effetto e un fresco massaggio, per un'esperienza indimenticabile. L'unico problema sono i crini, che regolarmente si spezzano riducendo pian piano lo spessore dello strumento: anche se a dirlo fa ridere, il modo migliore per prevenire il fenomeno e fare alla frusta un bello shampoo con balsamo una volta all'anno e spazzolarla dopo ogni uso.
Il crine di cavallo e ideale anche per chi volesse divertirsi a fustigare con tutta l'energia di cui e capace i genitali dello slave: anche tirando bordate pazzesche si puo star sicuri di non provocare alcun danno al di la di un bruciore diffuso. Chi non sapesse dove acquistare un oggetto del genere puo realizzare da se qualcosa di molto simile usando semplici tratti di spesso filo da cucito. Si tagliano una decina di capi da 50 cm, li si sovrappone, si piegano in due e si blocca la piega con un bel nodo. Questo puo essere fissato a un'impugnatura o tenuto direttamente in mano, ed ecco un mini-flogger a venti lacinie… assolutamente da non sottovalutare.
Flagello e knout
Concludo questa panoramica citando un paio di strumenti di grande fascino storico ma inutilizzabili in un contesto erotico. Conoscerli puo essere utile per identificare subito quei (rarissimi, per fortuna) esaltati che non sanno distinguere uno strumento di piacere da un'arma impropria. Se dovesse capitarvi di vedere uno di questi oggetti fuori dalla teca di un museo vuol dire che c'e qualcosa che non va ed e meglio cambiare aria al piu presto.
Un parente stretto del gatto a nove code e il flagello, discendente diretto del flagellum della passione di Cristo. Al posto dei nodi sulle code si trovano piombini o rondelle metalliche, che dovrebbero rappresentare "il morso della coscienza del peccatore" e che lo rendono pericolosissimo: non a caso gli unici a usarlo sono appunto i fanatici flagellanti delle processioni religiose, mentre gli appassionati di Bdsm ne stanno ben lontani. Consiglio vivamente di seguirne l'esempio.
Altrettanto coreografico e criminoso e il knout [nut] di origine russa: si tratta di un pesante flogger dall'impugnatura articolata, le cui lacinie sono intrecciate di filo metallico che a volte termina addirittura con uncini. Lo zar Nicola I (1796-1855), tanto per intenderci, ne proibi l'uso quando si accorse che la maggior parte dei criminali puniti con il knout non arrivava alla fine della sentenza e moriva dopo una ventina di colpi.