Questione di Storia


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Prima di cominciare e indispensabile capire da dove provenga il forte disgusto che proviamo nei confronti delle deiezioni umane, anche per farcelo passare quel tanto che basti da poter continuare a leggere senza cedere alla nausea.

A pensarci bene e strano che si provi tanta ripugnanza per le funzioni piu naturali del nostro corpo. Georg Groddeck, padre della medicina psicosomatica, riassumeva cosi la questione: «chi prova il maggior ribrezzo per gli escrementi e colui che piu considera sporca la propria anima». In realta il problema pero non e filosofico, ma di condizionamento sociale.

Lo schifo per pipi e cacca non ha una base fisiologica: una dimostrazione evidente e come nelle culture contadine il letame sia non solo accettato senza fastidio, ma il suo odore venga ritenuto buono. In effetti, per gran parte della storia umana gli escrementi sono stati considerati per quello che sono: un aspetto integrante della vita. Per esempio nell'antica Roma si adorava Stercutus, dio delle feci e della fertilita, mentre Cloacina era la dea protettrice delle latrine.

Le deiezioni restano un fatto pubblico sino al medioevo, quando la chiesa impone una cultura centrata sulla mortificazione del corpo e delle sue funzioni. Da questa visione deriva anche l'idea del sesso come qualcosa di cui vergognarsi: i genitali divengono doppiamente "sporchi" per la loro vicinanza alle funzioni escretorie, e non e esagerato identificare in questa associazione l'origine di secoli di repressione sessuale ed erotica.

Nonostante una serie di ammorbidimenti nella cultura i rifiuti corporali rimangono ancora oggi la manifestazione di tutto cio che e male. E per questo che i bambini, per cui e normale e innocente giocare con la propria pupu, ne apprendono presto una visione negativa che viene confermata per tutta la vita. Dai genitori che urlano «non toccare, e cacca!» per indicare qualsiasi oggetto ostile, sino ai colleghi di lavoro per cui l'insulto peggiore e 'stronzo', veniamo condizionati a reagire con quel disgusto che vi ha fatto arricciare il naso all'inizio del capitolo.

L'altro lato della medaglia e che superare razionalmente lo schifo ci rimette in pace con Groddeck e con i tabu: accettare la naturalezza dei prodotti umani corrisponde a vivere con piu serenita il rapporto con parti del nostro corpo da cui si puo trarre molto piacere. Si tratta di un problema di vecchia data: i primi a inquadrarlo sono stati gli Aztechi con il culto della dea Tlazoltecotl, che si nutriva di sterco e delle confessioni piu intime dei suoi seguaci, suggerendo un legame profondo fra le due cose.

Appurato quindi che non c'e motivo di atteggiarsi a damine dallo svenimento facile, e il caso di fare un'osservazione importante. Secondo diversi sondaggi italiani e stranieri il pissing (cioe orinare sul corpo o in bocca al partner) ha moltissimi estimatori anche fra chi di Bdsm non ne vuole nemmeno sentir parlare - segno che certi temi esercitano evidentemente un loro fascino oggettivo. Anche se il contesto e differente i giochi sono identici. Ad attrarre e innanzitutto l'intimita che si viene a creare fra i partner, che si rivelano l'uno all'altro in attivita considerate di norma ancora piu private del sesso. Il gusto della trasgressione alle regole sociali ha naturalmente un ruolo notevole, ma non va sottovalutato l'aspetto prettamente sensoriale: farsi scorrere addosso un liquido a temperatura corporea e indiscutibilmente piacevole.

L'erotismo legato alla defecazione ha meno cultori ed e connesso a meccanismi prettamente psicologici, che in questo ambito riguardano tutti una regressione alla fase anale riscontrata da Freud nei bambini molto piccoli. Questi trattano le feci con lo stesso interesse dimostrato dai grandi nei confronti del denaro e di altri "oggetti di possesso", e abbandonarsi a certi giochi puo rappresentare una liberazione proprio dall'ansia da accumulo e competizione tipica della vita adulta.

A proposito del 'pissing' di qualche riga fa, puo essere utile una parentesi sulla terminologia: uno degli aspetti piu buffi del tabu sorto attorno alle funzioni corporali e che difficilmente sentirete parlare di 'giochi con la pipi e la cacca', mentre abbondano eufemismi dall'aria leggermente piu rispettabile. I pur corretti termini 'urofilia' e 'coprofilia' (o 'scatofilia') li usano solo i medici e gli amanti di una certa ironica pomposita linguistica. Vanno invece per la maggiore 'pissing' e il poetico 'pioggia dorata', cosi come 'giochi dannunziani'.

Gli esterofili usano molto definizioni inglesi come 'il genere toilet' oppure 'scat', che curiosamente indica anche uno stile di canto jazz. Gli americani del resto raggruppano tutte queste varianti erotiche sotto il termine 'watersports' ('sport acquatici'), aprendo la strada a equivoci catastrofici durante una relazione "in lingua". Meglio fanno solo la Francia e la Germania, dove nel contesto sessuale la cacca viene chiamata rispettivamente 'chocolat' ('cioccolata') e 'kaviar' ('caviale'). Attenzione anche al 'natursekt' ('spumante naturale'), che viene normalmente servito a 36 gradi…





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